
![]() |
|

S1_FC1ES_R4

La prima gara del Next Level Racing Triple Crown, nonché quarto round del Campionato FC1 Euro Series, era attesa con una certa trepidazione dato che si correva sul tortuoso circuito di Monte Carlo, come noto molto stretto e con i guard rail a fare da cornice a ogni metro del tracciato. I sim driver erano insomma chiamati a una vera impresa per arrivare in fondo alla gara gestendo i quasi 900 cavalli della Ferrari F2004 per la bellezza di 62 giri.
Bisogna dire che è andata alla grande, dimostrazione che i piloti si erano tutti adeguatamente preparati e che sia la vettura, in riferimento soprattutto alla presenza del Traction Control, sia gli accorgimenti della Direzione Gara si sono rivelate scelte azzeccate. In particolare, per questa gara valevole per il Triple Crown (per i cui dettagli vi rimandiamo a quest'altro nostro precedente articolo), il regolamento del Campionato FC1 è stato leggermente modificato: griglia da 20 piloti anzichè da 26 come avveniva in Formula 1 sino a metà anni '80, danni ridotti dal 100% all'80% in gara per evitare che l'approssimativo modello dei danni meccanici di Assetto Corsa facesse rompere il motore appena si toccava un muro e, soprattutto, partenza lanciata dietro Safety Car.
Quest'ultima scelta non si è mai vista in una gara di Formula 1 sull'asciutto, ma considerato che si correva su un simulatore col senno di poi tocca ammettere che questa prudenza è stata fondamentale dato che, a parte il primo giro, la Safety Car non si è poi vista per tutta la gara offrendo uno svolgersi della competizione estremamente regolare anche se, come vedremo, gli errori da parte dei sim driver non sono inevitabilmente mancati.
I 20 minuti di qualifiche hard core hanno visto, sin dai primi minuti, dipanarsi quella trama che poi avrebbe caratterizzato tutta la gara: Emanuele Petri del Fast & Aged Team, wild card eccellente di questa gara presente per appunto partecipare al Triple Crown, contro Alex Turato del GTWR CarMan: i due si scambiavano la prima posizione a suon di giri veloci in tutta la prima fase delle qualifiche sino a quando Turato non commetteva un errore rompendo proprio il motore, cosa che lo costringeva ad alzare anticipatamente bandiera bianca, lasciando strada libera a Petri che riusciva a migliorarsi ancora ottenendo la pole position.
Dietro di loro, un bravissimo Alessandro Ottaviani dell'AKR SimRacing era l'unico che riusciva a contenere il distacco sotto il mezzo secondo mentre gli altri, a cominciare da Marco Onofrio dell'SKB Racing quarto, prendevano quasi un secondo dal poleman. Onofrio comandava un bel pacchetto di mischia che andava sino alla settima posizione con Gianluca Favorito, Angelo Trifilio e Alessandro Sciurti, mentre Emanuele Di Stefano ottavo guidava il gruppo di coloro che non riuscivano a scendere sotto il minuto e 12 secondi che andava sino alla sedicesima posizione.
Partire davanti a Monte Carlo è fondamentale, ancor più con una partenza lanciata, per l'estrema difficoltà nel superare. Quel che conta moltissimo, per tentare di scalare posizioni, è dunque la strategia e mai come in questa gara c'è stata una netta differenziazione che, come andremo a raccontare, si è rivelata fondamentale. Infatti diversi piloti posizionati a metà schieramento tra cui Alessandro Sciurti, Alberto Rubert, Fortunato Catalano, Emilio Longo e Andrea Benedetti sceglievano di partire con gomme hard mettendo una sola sosta in programma mentre, apparentemente, tutti gli altri partendo con le medie avrebbero effettuato due soste.
Alla partenza, Emanuele Petri e Alex Turato prendevano immediatamente il largo guadagnando quasi tre secondi in un giro su Marco Onofrio che, come si era capito dalle qualifiche, avrebbe avuto il suo bel daffare per tener dietro Gianluca Favorito e chi si trovava immediatamente dietro di lui, ovvero Angelo Trifilio. Alessandro Sciurti del Rivetto Racing Team, con le hard, aveva da subito iniziato una gara completamente differente girando più carico di benzina su un ritmo più lento. Il primo errore, proprio al primo giro, lo commetteva Claudio Cecalupo che arrivando lungo alle piscine si faceva superare da Andrea Benedetti e Cristian Macrelli. Proprio Benedetti, anche lui su hard, si trovava così a capeggiare un impressionante pacchetto di vetture che dalla sua dodicesima posizione arrivava sino alla diciasettesima, occupata da Lorenzo Galasso.
Non si doveva aspettare molto per il primo crash della serata: Claudio Costarelli, dopo che un errore al Casinò gli era costato la posizione su Galasso, incredibilmente perdeva la vettura sotto il tunnel con il compagno di squadra Roberto Pignataro che non poteva evitarlo: botta tremenda e ritiro per il povero Pignataro, mentre Costarelli riusciva a riportare ai box la vettura per effettuare le necessarie riparazioni, perdendo però quasi un giro. Con un bel sorpasso Claudio Cecalupo riusciva a ripassare davanti a Cristian Macrelli, uscito male dalla chicane del porto, e subito dopo Andrea Benedetti lo lasciava sfilare date le differenti strategie dei due compagni di squadra.
A questo punto Alessandro Ottaviani, dopo un'ottima partenza, si ritrovava pressato da Marco Onofio, Gianluca Favorito e Angelo Tirfilio, con i quattro che per tutta la prima dozzina di giri si inseguivano da vicinissimo. Claudio Cecalupo, unico pilota a compiere dei sorpassi in questa prima fase di gara, continuava la sua rimonta sfruttando le gomme medie e sorpassando Emilio Longo su hard nella salita dopo Sainte Devote, portandosi poi rapidamente su Fortunato Catalano del Drive-In Autosport, anche lui su hard. Il giro dopo arrivava l'errore di Angelo Trifilio che, andando lungo al Casinò, danneggiava la vettura e perdeva contatto dal gruppo capitanato da Ottaviani.
Mentre Emanuele Petri e Alex Turato continuavano in coppia a creare progressivamente un solco irrecuperabile per gli avversari andando ben 2 secondi al giro più veloci, le cose per Alessandro Ottaviani iniziavano a farsi davvero complicate per riuscire a tenere dietro un sempre più impaziente Marco Onofrio. Una prima volta Onofrio lo attaccava senza esito alla chicane del porto, per poi ritentare un paio di giri dopo nello stesso punto addirittura all'esterno con manovre decisamente al limite: la prima volta andando a chiudere Ottaviani e causando un contatto che andava a coinvolgere anche Gianluca Favorito, la seconda portando a termine la manovra in maniera un po' sporca, nel senso che il pilota dell'SKB Racing si ritrovava a tagliare il cordolo interno dunque agevolandosi nel concludere il sorpasso.
Manovra irregolare o meno, Marco Onofrio scappava subito via lasciando ad Alessandro Ottaviani l'incombenza costituita da Gianluca Favorito, che qualche giro dopo riusciva a sopravanzarlo sempre alla chicane del porto con una manovra decisamente più pulita di quella di Onofrio, che a quel punto era davanti ai due di ben 10 secondi. A tornare su Ottaviani era quindi Angelo Trifilio, con i due che si fermavano in contemporaneo dando il via al valzer delle prime soste che a breve avrebbe coinvolto tutti i piloti che montavano le medie tranne pochi, a cominciare da Emanuele Petri: la wild card del Fast & Aged Team insisteva infatti sul suo set di gomme fino a metà gara, diventando quindi uno dei piloti, insieme a Gianluca Favorito, Emanuele Di Stefano e Cristian Macrelli, che avrebbe fatto una sola sosta con la mescola media.
Una scelta sicuramente azzardata, che però pareva dargli ragione: Petri continuava a girare sull'1:12, con Alex Turato che con il carico di benzina non riusciva che a essere veloce quanto lui. In questo frangente va però evidenziato il fatto che il pilota del GTWR CarMan non abbia trovato traffico, riuscendo a ottimizzare il suo ritmo di gara, mentre Emanuele Petri ha dovuto affrontare diversi doppiaggi prima di fermarsi per la sua unica sosta ai box.
Fermandosi precisamente a metà gara Emanuele Petri perdeva dunque la leadership su Alex Turato, che gli si ritrovava davanti di circa tre secondi. Questa non era tutto sommato una preoccupazione per Petri, dato che il pilota del GTWR CarMan avrebbe dovuto fermarsi nuovamente. Dietro, a quasi un minuto dal leader, seguiva Alessandro Sciurti che con gomme hard ancora non si era fermato ai box e aveva immediatamente alle sue spalle Emanuele Di Stefano, Alberto Rubert, anche loro non ancora fermatisi, e Marco Onofrio che passava proprio Rubert con una manovra ancora una volta decisamente al limite, non finita in un disastro solo grazie alla grandissima classe del pilota del Fast & Aged Team che ha preferito praticamente fermarsi piuttosto che essere speronato.
Ciò cosentiva comunque a Marco Onofrio di non perdere tempo su Gianluca Favorito dietro di lui, anche a un bel sorpasso stavolta pulito su Alessandro Sciurti. Lo stesso Favorito passava Fortunato Catalano senza colpo ferire, dato che questi preferiva lasciarlo sfilare piuttosto che entrare in lotta con lui, mentre Angelo Trifilio era ai ferri corti con Emilio Longo per la quinta posizione portandogli un attacco alla chicane del porto che però lo faceva finire lungo facendogli perdere diversi secondi.
Complici anche i doppiaggi, a venti giri dal termine il vantaggio di Alex Turato su Emanuele Petri rasentava i 7 secondi, ed è a questo punto che il pilota del GTWR CarMan andava a compiere la sua seconda e rapidissima sosta, rientrando in pista solo 9 secondi dietro a Petri, dando via a un ultimo terzo di gara davvero emozionante. Dietro di loro intanto, Marco Onofrio era riuscito a stare davanti a Gianluca Favorito dopo la sua seconda sosta, mentre Alberto Rubert riusciva a sopravanzare Angelo Trifilio quando quest'ultimo rientrava in pista dopo la sua seconda fermata ai box, cosa che valeva anche per Alessandro Sciurti su Alessandro Ottaviani che si trovavano immediatamente dietro a loro.
Emanuele Di Stefano aveva intanto perso posizioni tempo e posizioni restando imbottigliato dietro a Claudio Cecalupo e i due del NervoSputnik Motors Lorenzo Galasso e Luca Clementi, venendo anche a contatto con quest'ultimo a causa di un lungo alla chicane del porto. Fortunato Catalano ed Emilio Longo con una sequela di ottimi giri riuscivano a riportarsi sul duo davanti a loro formato da Alessandro Sciurti e Alessandro Ottaviani. Dopo un tentativo di sorpasso di Catalano su Ottaviani piuttosto sfortunato, con i due che venivano a contatto coinvolgendo anche Longo, Alessandro Ottaviani sciupava la sua gara andando a muro a Sainte Devote e danneggiando gravemente la sua vettura.
Poco dopo toccava a Fortunato Catalano sbagliare, girandosi alla chicane del porto e coinvolgendo nuovamente Emilio Longo, compromettendo la regolarità della sua gara, sino a quel momento quasi perfetta. I due restavano in lotta venendo anche raggiunti da Cristian Macrelli, ma a questo punto tutta l'attenzione tornava sul duo di testa dato che Alex Turato si era ormai mangiato tutto il vantaggio che Emanuele Petri aveva dopo la sua seconda sosta: quando ormai mancavano solo quattro al termine del gara la rimonta del pilota del GTWR CarMan poteva dirsi completata, ma gli restava da superare il rivale del Fast & Aged Team.
Complice anche un Emilio Longo restìo a farsi doppiare, che poco prima aveva rovinato la sua gara con un botto alle piscine degno del miglior Montoya venendo quindi superato da Cristian Macrelli e Alessandro Benedetti, Emanuele Petri perdeva anche quel piccolo margine che gli restava e all'inizio del terzultimo giro di gara Alex Turato gli era letteralmente incollato. Per via delle gomme più usurate rispetto al rivale, Petri quasi non poteva nulla per difendersi e già all'uscita del tunnel Turato lo affiancava, andando quindi a tirargli la staccata all'interno e passandolo con una manovra al fulmicotone.
Alex Turato andava così sorprendentemente a vincere dopo una lotta di nervi e di attributi con un altrettanto eccezionale Emanuele Petri durata per tutta la gara. Terzo ha concluso Marco Onofrio, velocissimo su cui però pende il rischio di penalizzazioni post gara a causa di un paio di sorpassi non proprio ortodossi sui rivali, quarto Gianluca Favorito che, seppur ormai staccato di ben 38 punti, resta la principale minaccia per la conquista del titolo di Turato. Quinto un ottimo Alberto Rubert, che ha terminato la gara davanti al compagno Angelo Trifilio, Alessandro Sciurti, Fortunato Catalano, Cristian Macrelli e Andrea Benedetti a chiudere la top ten.
La prima gara del Next Level Triple Crown se l'è dunque aggiudicata Alex Turato, che si è portato a casa anche il terzo successo in quattro gare del Campionato FC1 ormai sempre più alla sua portata, tanto che potrebbe chiudere i conti già al prossimo e penultimo round che si correrà sul circuito dell'Hungaroring giovedì prossimo, prima del gran finale a Silverstone fissato per il 13 giugno prossimo.
Comments (0)